domenica 29 giugno 2014

LE NAVI

… nella rada le navi straniere all'ancora, inviate in previsione di torbidi, non
riuscivano ad immettere un senso di timore nella calma maestosa …
(da “il gattopardo”, capitolo primo) 

… Due o tre giorni prima che Garibaldi entrasse a Palermo mi furono presentati alcuni ufficiali di marina inglesi, in servizio su quelle navi che stavano in rada per rendersi conto degli avvenimenti
(da “il gattopardo”, capitolo quarto) 

… mi chiesero di visitare la casa, di venire a guardare quel panorama nel quale si
diceva che i garibaldini si aggiravano e del quale, dalle loro navi, non si erano fatti
un'idea chiara ...
(da “il gattopardo”, capitolo quarto)


Trascorse molto tempo prima che gli uomini imparassero a servirsi delle vie d’acqua come strade naturali per il trasporto di cose e persone. Premesso che non esiste un’unica linea evolutiva per lo sviluppo delle imbarcazioni, inizialmente si trattava di rudimentali ausili di galleggiamento per poi passare a piccole barche per finire a grandi navi in grado di attraversare gli oceani.

Scena raffigurante il trasporto navale del legno dal Libano a Khorsabad, VIII secolo a.C., (Parigi, Museo del Louvre) 

I primi villaggi erano solitamente costruiti vicino a corsi d’acqua e fu la necessità del loro attraversamento che portò alla realizzazione delle prime imbarcazioni. Inizialmente si trattava di semplici tronchi d’albero utilizzati “a cavalcioni” che successivamente uniti fra di loro diedero origine alla zattera; in alternativa vennero utilizzati anche altri materiali: rami, canne, pelli di animali rigonfie d’aria e persino recipienti in terracotta.

Imbarcazione Assira (da notare sulla destra una persona che galleggia in acqua con l’ausilio di un manufatto non chiaramente identificabile)

Le fasi successive furono probabilmente le seguenti: i tronchi d’albero vennero scavati internamente ricavando il prototipo della piroga, l’utilizzo di un ramo per governare l’ìmbarcazione originò il remo e per finire venne installata la vela.

Nave Fenicia

I primi pionieri del mare, furono i Fenici: popolo di navigatori commercianti originariamente insediato sulle coste orientali del Mediterraneo nei pressi dell'attuale Libano. Utilizzando come materia prima il legno di cedro, furono in grado di realizzare navi molto robuste e capienti; praticavano la navigazione “sottocosta” e viaggiavano anche di notte con l’ausilio della stella polare.

Modello di bireme d’epoca romana

Col passare del tempo vi fu un’evoluzione tecnologica che vide il susseguirsi di: scafi più raffinati e idrodinamici, l’eliminazione dei remi, l’installazione di un numero maggiore di vele e l’incremento della superficie velica, l’utilizzo di scafi metallici ed in fine la motorizzazione. 


11 maggio 1860: lo sbarco dei “mille” a Marsala

PER APPROFONDIMENTO:


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